Oggi è ormai impossibile sfuggire ad una inconfutabile realtà: siamo nell’era del digitale, del web, della comunicazione online. Tanto che si parla ormai di Internet 3.0, quella definizione che identifica appunto quello status del “sempre connessi”, con qualsiasi dispositivo elettronico e in qualsiasi luogo ci troviamo.
Lo studio legale – o il singolo avvocato professionista che si relazione con il suo pubblico - ha l’obbligo di adeguarsi e comunicare con i propri clienti - presenti e potenziali - in qualsiasi modo, purché sia innovativo. Basta scegliere il giusto mezzo, il canale comunicativo più adeguato e meglio indirizzato alla propria specializzazione professionale. L’obiettivo è farsi trovare e far passare il messaggio di competenza e serietà, proprio perché il mondo è cambiato rispetto a 20 anni fa: cambia tutto e cambia anche il lavoro e il modo di relazionarsi. Anche per l’avvocato.
Nel mondo forense c’è più concorrenza che in altri settori e spesso anche poca chiarezza, situazione porta che alla confusione tra i clienti e alla necessità di essere trasparenti, molto più che in passato. In realtà, tutte le professioni sono destinate ad evolversi in questa direzione: pensiamo ai medici, che oramai possono comunicare attraverso messaggi pubblicitari, agli studi notarili, e - in generale – a tutti i professionisti, che oggi hanno il dovere di essere estremamente trasparenti nelle loro comunicazioni. Qualunque sia il mezzo usato.
Quindi è fondamentale capire come promuoversi; nello specifico è importante individuare i canali giusti e capire le modalità di comunicazione; è fondamentale conoscere sempre meglio il mondo dei motori di ricerca, attrarre e catturare le persone che cercano attraverso Google e che poi leggono le presentazioni dei vari professionisti.
Occorre, quindi, rispondere alle esigenze degli internauti che oggi sono in grado - attraverso una tastiera - di fare confronti e di giudicare, cercando così di entrare in contatto con chi sembra ispirare loro maggiore fiducia. Tuttavia, occorre saper padroneggiare con grande disinvoltura e competenza una serie di canali, per farsi trovare e stabilire delle relazioni con i clienti, come i motori di ricerca (Google, Yahoo, Libero, Virgilio, ecc) e i social network (è importante farsi trovare su Instagram, Facebook, Linkedin). È, inoltre, fondamentale creare delle novità e diffonderle attraverso l’utilizzo delle applicazioni mobile o newsletter aggiornate e continue ai clienti per informarli.
Un esempio? Far sapere alla clientela che ci si è associati con un collega specializzato in altro (tributarista, matrimonialista, aziende, etc).
E allora addio ai vecchi schemi e canali, come le vecchie pagine gialle e pagine bianche, addio al modo di affidarsi totalmente e solamente al passaparola e alla “fama”, addio al mettersi fuori le cancellerie ed aspettare: cambia tutto e molto in fretta, e le vecchie strategie sono passate.
I giovani di oggi viaggiano e cercano di rispondere alle loro domande e alle loro esigenze in nuovi modi, che devono essere propri degli studi legali e degli avvocati, anche se in studi associati.
Gli utenti giovani di oggi possono essere (e saranno) i clienti di domani, pertanto è fondamentale utilizzare i loro stessi mezzi di comunicazione. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione e tenere presente che è sbagliato pensare al web come a un unico canale : è l’infinito e anche oltre.
Per questo, è opportuno rivolgersi ad un team integrato di professionisti , in grado di conoscere, utilizzare e sfruttare al meglio i canali del web , individuando – proprio come si fa con un prodotto sartoriale – la soluzione più idonea e aderente alle esigenze del singolo avvocato.
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